The Crime 2, spari nella notte di Natale – Sogno del 19.04.25
Tempo di lettura : 3 minutiNel sogno “The Crime 2”, spari nella notte di Natale, ci ritroviamo immersi in un’avventura ricca di azione e mistero. Vi invito a rileggere il sogno “The crime il mistero della bambina rapita”, anch’esso appartenente alla categoria dei sogni agitati. Tutto inizia mentre mi trovo in un negozio di abbigliamento, quando improvvisamente vengo fermato dalla polizia per un interrogatorio.
È il crepuscolo, quel momento sospeso tra giorno e notte. Con me c’è uno dei commessi del negozio. I poliziotti mi tempestano di domande ma non riesco a capire cosa vogliano sapere. Al centro della vicenda ci sono 800 biglietti dell’autobus, avvolti da un elastico giallo. I biglietti sono sotto sequestro, e io mi chiedo cosa significhi tutto questo.
Non sono nella mia città, so solo di essere lontano da casa. Dopo un interrogatorio serrato alcuni agenti segreti redigono un verbale, ma non è chiaro di cosa io sia accusato. Mi dicono di restare nei paraggi e se ne vanno. Non sono in arresto, ma il loro avvertimento è inequivocabile: ci saremmo rivisti.
Esco dal negozio, confuso e spaesato, e mi incammino lungo una via sconosciuta. Solo allora mi accorgo che la mia borsa di lavoro, contenente portafoglio e cellulare, è stata sequestrata. È buio, e mi trovo in una città che non conosco. Torno verso il negozio, che nel frattempo sta chiudendo dopo quella strana notte di caos. Entro e chiedo di poter utilizzare un telefono. I commessi mi guardano con sospetto, come se non sapessero nulla dell’accaduto, nonostante il negozio fosse stato invaso fino a poco prima da poliziotti e agenti segreti avvolti in impermeabili scuri.

Con riluttanza, una commessa mi permette di usare il telefono per chiamare la sede della polizia. Dall’altro capo del filo risponde una voce infantile: una bambina afferma di essere un agente, sono perplesso. Provo a spiegarle cosa è successo e chiedo di recuperare almeno il mio cellulare per contattare qualcuno. La bambina sembra distratta e mentre le parlo sbadiglia sonoramente. Dopo un po’ mi riaggancia il telefono in faccia. Sono sconvolto. Ringrazio la commessa ed esco dal negozio, ancora più smarrito. La commessa, che nel frattempo ha abbassato le serrande, mi osserva con uno sguardo preoccupato. e inaspettatamente mi invita a prendere qualcosa di caldo in un bar lì vicino. Accetto, non sapendo cos’altro fare.
Siamo seduti a un tavolino all’aperto, incontriamo un’amica della commessa. Racconto alle due ragazze quello che mi è successo. Sorseggiamo un tè. L’amica si dimostra molto interessata e mi pone domande incessanti sui biglietti dell’autobus, su come li ho trovati e sul motivo per cui mi trovo in quella situazione. Improvvisamente, tasto la tasca posteriore dei pantaloni e, con sollievo, trovo il mio cellulare. Finalmente posso chiedere aiuto!
Estraggo il telefono, ma la situazione prende una piega surreale: l’amica della commessa, vedendo il mio gesto, estrae una grossa pistola. Terrorizzato, inizio a correre per le stradine della città. La commessa, altrettanto spaventata, fugge anche lei. La sua amica ci insegue con la pistola in pugno, sparando colpi all’impazzata che rimbombano nella notte.
The Crime 2, spari nella notte di Natale
Corro fino a una piazza illuminata da una fioca luce gialla. È la notte di Natale. La neve inizia a cadere copiosa. Al centro della piazza troneggia una gigantesca testa di clown completamente ricoperta di neve. Dietro di essa, su un rialzo, si staglia la sagoma di una piccola chiesa. Mi arrampico sulla testa del clown per nascondermi sotto la coltre di neve. Da lassù, osservo la scena con il fiato sospeso. La ragazza arriva correndo nella piazza, ma non riesce a vedermi. Poco dopo sopraggiunge anche la commessa, visibilmente terrorizzata. Nel profondo, però, sento che non è una vittima come sembra, ma è parte di un complotto. Tra le due scoppia una lite furiosa. L’amica spara a bruciapelo alla commessa, lasciandola esanime sulla neve.
Rimango immobile, schiacciato dal peso della situazione, quando improvvisamente alle mie spalle sento dei passi. È il sindaco, accompagnato da un gruppo di cantori natalizi in puro stile inglese. Mi trova tra la neve e, con fare severo, mi afferra per la collottola buttandomi giù dalla testa del clown. Cado rovinosamente sulla piazza. La terrorista mi vede e si scaglia contro di me. Ne segue una lotta disperata. Io afferro un pesante candelabro e la colpisco alla testa mettendola fuori gioco.
Mentre mi allontano, un agente segreto si avvicina. Con un sorriso enigmatico, mi restituisce la mia borsa e il portafoglio. Mi dice che ho fatto un buon lavoro: tutto faceva parte di un piano ben orchestrato per smascherare un’organizzazione criminale. L’agente segreto mi accompagna in stazione, mi abbraccia e mi rassicura che nessuno mi avrebbe più dato fastidio. Salgo sul treno, diretto verso casa, mentre ripenso a quella notte assurda. Il treno passa sotto un cavalcavia , alla mia destra ci sono delle colonne che filtrano a tratti la luce dei lampioni. In quel momento mi risveglio. Sono le 6:22 del mattino.

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