Non aprite quella porta
Tempo di lettura : 2 minutiNel sogno “Non aprite quella porta” mi ritrovo in un immenso e oscuro labirinto formato da grandi scale a chiocciola poste all’interno di un antico palazzo. Viste dal basso, le scale sembrano non avere mai fine. Ogni gradino appare come un ostacolo insormontabile, quasi le scale volessero trattenermi. Una luce fioca e tremolante suscita angoscia, proiettando ombre sinistre sulle pareti. Mentre salgo, le scale iniziano a roteare vorticosamente e a fluttuare.
Sento di perdere l’equilibrio. Mi assale un senso di affanno e stanchezza. Sono ore che salgo quei gradini senza vedere altro che scale infinite. All’improvviso, davanti a me, compare un pianerottolo. Su di esso c’è una porta. Penso che sia una follia. Cosa si nasconde sotto quelle centinaia di metri di scale vuote? Chi potrebbe abitare in un luogo così disagevole? Oltre la porta, la spirale delle scale continua all’infinito. Guardo la porta e mi ritrovo davanti alla maniglia. La afferro per aprirla, ma non c’è campanello e non posso bussare. La porta non si apre. Sento dei passi avvicinarsi: è una persona anziana che sale con borse della spesa.

Anche questo sembra assurdo. Come fa una donna così anziana a salire così in alto con borse così pesanti? È una vecchietta dalla dolce espressione, segnata dal tempo, con occhi che brillano nella luce fioca. Mi sembra di essere in un videogioco. Adesso che ci penso l’anziana donna è la vecchietta che mettiamo sull’albero di natale ogni anno. E’ già apparsa nel sogno sogno “vecchine natalizie e salami esplosivi“. Avrà cent’anni e da cent’anni sta tessendo la stessa maglia seduta su una eterna sedia sgangherata di cartone. Senza questo addobbo improbabile non è natale.

La vecchietta raggiunge il pianerottolo e mi dice che non posso aprire quella porta senza la chiave segreta. Nel sogno non rispondo, non comprendo cosa voglia dire. Le chiedo spiegazioni, ma lei anticipa e mi domanda se so cosa c’è dentro di me. Non so cosa rispondere. Vedendomi incerto, mi dice che poiché non conosco cosa ho dentro, non posso aprire la porta. La vecchietta riprende le sue borse e continua a salire. Mi chiedo dove stia andando. Lei prosegue parlando: quando sarai pronto, la porta si aprirà da sola. Nel sogno appare un pezzo di pesce affumicato che tengo in mano da tempo. Mi siedo sui gradini e lo mangio avidamente bevendo da una bottiglia d’acqua.

Nel frattempo la vecchietta ha accelerato il passo e non la vedo più. Sento i suoi passi lenti e strascicati ma continui mentre si allontana. Io, al contrario, faccio una fatica enorme a salire. Ansimo e mi sento a disagio. Il sogno sembra interrompersi per poi riprendere. Le luci delle scale si trasformano in lampioni a gas in stile vecchia Londra e le scale sembrano condurre a una prigione posta su una torre di un castello. Sui muri appaiono ragnatele che non avevo notato prima. L’atmosfera è spettrale. Soffi gelidi muovono lentamente le ragnatele, conferendo alla scena un senso di orrore. Improvvisamente sento la vecchietta alle spalle che mi afferra e mi spinge giù con forza.
Cado nella tromba delle scale mentre, in lontananza, la sua voce emette un urlo angoscioso. Il sogno finisce. Mi risveglio con la sensazione di aver dimenticato qualcosa di importante.

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