Sei donne e un mistero Parte prima- Sogno del 30/10/2022
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Il risveglio come meccanismo di autodifesa. L’interruzione o la disconnessione onirica, il dualismo fra quiete e tempesta, il sogno “Sei donne e un mistero” contiene tutti questi elementi. La nostra mente ci salvaguarda automaticamente da stress eccessivi sia che essi siano subiti a livello conscio che inconscio. Sigmund Freud già cento anni fa teorizzava il sogno come meccanismo funzionale di censura e riordino delle pulsioni. Nello stato onirico tutto ciò assume una funzione di pulizia profonda e riordino delle sensazioni dominate dal nostro io profondo. Indagate voi stessi attraverso il Training Autogeno opportunamente guidato da un professionista e potrete osservare le vostre emozioni in maniera non emozionale. Ne riparleremo più avanti magari, nell’ambito di un protocollo reale di TA . Per adesso vi auguriamo buona lettura.

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Sei donne si trovano in una vecchia casa di montagna e stanno guardando fuori dalla finestra. L’ambiente interno è molto buio e nella casa si respira umidità e storia. “Storia” è la parola giusta per descrivere la sensazione che vivo nel sogno. Penso alle persone che hanno abitato questa casa e alle storie che hanno vissuto in quei luoghi. La questione mi incuriosisce.  Dal punto di vista onirico l’atmosfera iniziale non è angosciante ma anzi piuttosto accogliente. Nel sogno ricordo di avere avvertito il calore del camino riflettersi sulla mia schiena.  Il tutto è piuttosto convincente e il contesto della vecchia baita è rilassante. In sottofondo si sentono gli scoppiettii della legna secca che arde dentro il vecchio focolare. 

Dopo il risveglio ricordo di avere pensato ai tanti fuochi accesi nel camino. Il paesaggio esterno è immerso nella neve fitta dell’alta montagna e fa senz’altro molto freddo. Io ho l’impressione di galleggiare nell’aria alle spalle delle donne che popolano la scena. Le osservo incuriosito e mi chiedo cosa stiano facendo. La situazione va avanti così per un po’. Ad un tratto la scena esterna cambia. L’ambiente interno è sempre uguale e i personaggi che guardano fuori non si scompongono. Il fuoco del camino continua ad ardere illuminando la stanza che però rimane sempre molto buia.  Ho come l’impressione che la donna più anziana stia aspettando qualcuno o qualcosa. In questo momento la scena esterna mostra un parcheggio sotterraneo delimitato dalla classica segnaletica orizzontale. Il tetto del parcheggio è fatto da roccia viva e tutto attorno ci sono alberi molto antichi aggrovigliati su loro stessi. Nel sogno penso che è veramente strano che una finestra di una vecchia baita di montagna si affacci su un parcheggio sotterraneo. Il tutto mi ricorda da vicino un presepe con i suoi colori forzati e le immaginifiche figure di tanti personaggi. 

sei donne e un mistero, la baita

Dalla casa guardo fuori dalla finestra e vedo mia figlia seduta sul ciglio della strada che conduce al parcheggio mentre armeggia con una chiave a cricchetto e diversi adattatori. Cosa starà facendo ?. Mi avvicino e le chiedo cosa sta combinando. Lei è molto impegnata e risponde che sta smontando il faro antinebbia della mia macchina. Ho già sostituito la lampadina ma c’è un pezzo di gomma che tiene fermo il faro che non ne vuole sapere di andare a posto. Guardo ciò fa e noto che a forza di montare e smontare il faro la vite della staffa ha sforzato la parte in plastica e il faro non si riavvita più. La guardo con affetto e capisco che anche in sogno è sicuramente lei. E’ uno strano misto di donna fra l’intellettual-meccanico e la frivolezza-ragionamento. Il suo DNA mi insegue anche di notte.

Non potrebbe essere che mia figlia.  Distolgo lo sguardo da quella scena e vedo che i muri di roccia del parcheggio sembrano dipinti in maniera artificiosa. Su un palo della segnaletica noto delle indicazioni stradali con nomi di località fra di loro anche molto lontane . Vedo Berlino, Colonia, Pirmassens, Varsavia e Shanghai . Sono tutti luoghi dove tutt’ora ho amici o dove ho veramente vissuto per molti anni. All’esterno della casa appaiono ora alcuni fantasmi svolazzanti. Rimango stupito e penso a cosa ne sia stato del parcheggio della scena precedente.  Fuori fa molto freddo e in lontananza dei contadini avanzano a fatica nella neve molto alta . La scena interna si anima. Fino ad ora le sei donne sono sempre state in silenzio ma adesso le vedo chiacchierare animatamente fra di loro……..

A presto per la seconda parte di “Sei donne e un mistero”