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Le linguine all’astice di “Quando le macchine potranno sognare”
Tempo di lettura : 2 minuti

Il rapporto tra cibo e sogni è un argomento che ha attirato l’attenzione di molti scienziati. Secondo alcuni studi, mangiare prima di coricarsi può influenzare il sonno REM, che è il momento del sonno in cui si verificano la maggior parte dei sogni. Tuttavia, la causa esatta dei sogni durante il sonno REM è ancora sconosciuta. Alcune sostanze come l’alcol e la nicotina possono provocare un sonno più leggero e impedire il sonno REM, che diminuisce il sogno.

Secondo altri studi, gli alimenti nei sogni sono prevalentemente associati a stati d’animo positivi come allegria, desiderio e passione, e solo il 4% dei rispondenti associa al cibo a stati d’animo connotati negativamente come paura e noia. Noi come sognatori siamo disposti a credere agli scienziati, tuttavia a un buon piatto di linguine all’astice non possiamo dire di no. A qualunque sogno esse ci possano condurre.

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Pubblichiamo la ricetta delle linguine all’astice perché nel racconto “quando le macchine potranno sognare“, questo piatto ha fatto la sua comparsa nell’articolo dedicato all’antefatto. Nulla di particolare o irripetibile s’intende, ma il solo fatto che questa ricetta ci sia stata suggerita da una nostra cara amica di Napoli lo rende straordinario di per sé. La tecnica non è complicata, si tratta solamente di rispettare alcuni passaggi base e scegliere materie prime di buona qualità.

Ingredienti :

Linguine o spaghetti a vostro gradimento. Se possibile pasta artigianale di Gragnano

Un astice fresco vivo ogni due commensali circa 500 – 550 gr

Prezzemolo un mazzetto

Pomodorini pachino rossi abbondanti , belli e maturi una mezza vaschetta a piacere

Passata di pomodoro una confezione media (regolarsi a piacere)

Ricetta :

prendere l’astice e immergerlo in acqua già a bollore . Contare 6-7 minuti ogni 500 gr di astice. In ogni casa l’astice è cotto quando il carapace diventa rosso

Estrarre l’astice dall’acqua di cottura e farlo raffreddare. Tenerlo da parte

In una padella mettere i pomodorini pachino tagliati a metà e la polpa di pomodoro. Aggiungere olio evo sale e pepe e fare ridurre un poco. Io metto anche abbondante prezzemolo.

Cuocere le linguine in acqua bollente salata e scolare

Disporre le linguine sul piatto da portata con una generosissima dose di sugo al pomodoro e adagiarvi sopra metà astice.

Che dire ? Un piatto veramente strepitoso seppure di una semplicità commovente. Una preparazione simil – spirituale da gustare con qualcuno di speciale, anche a lume di candela.

 
La focaccia pizza di Murder in the Cathedral
Tempo di lettura : 3 minuti

Chissà se l’Arcivescovo Thomas Becket prima di essere assassinato ha sognato di mangiare la focaccia pizza di Murder in the Cathedral (LOL). In ogni modo nel sogno io non sono stato né arcivescovo né la vittima, ma per ciò che ricordo la pizza che ho sognato era straordinariamente somigliante alla ricetta della mia focaccia-pizza . Senza troppi voli pindarici sul collegamento del significato pizza-sogno, mi è però venuto in mente che potrebbe anche essere di vostro gradimento avere la ricetta. Questa l’ho ereditata da mia mamma. E’ la stessa che lei faceva nelle sere invernali della domenica quando, assieme a tutta la famiglia, si mangiava così in semplicità. Un’altra volta vi racconterò di quando ero piccolo a Modena e nelle nevose sere invernali prima di tornare a Ferrara si mangiavamo i pinzini preparati da mia nonna Vilma e intinti nel caffè latte. Anche essi sono legati a un sogno specifico, ma prima di parlarne bisogna dibattere sulla metodologia di preparazione del lievitato e attivare il GPS. State sorridendo ? Vi assicuro che in Emilia non è un argomento di secondo piano .

Rovistando nei meandri del web ho trovato alcune interpretazioni di sogni con pizza come contenuto onirico. C’è chi dice che sognare di mangiare pizza significhi desiderio di esperienze appaganti e legami forti. C’è chi sostiene che mangiare pizza in sogno potrebbe anche indicare di avere fatto un buon lavoro, e quindi di avere diritto a un buon confort food. Mah, dubito fortemente che tutte queste interpretazioni siano vere.

Per me sognare di mangiare pizza significa solamente avere voglia di una buona pizza. In materia ho letto molto, ma in generale non sono un patito dell’interpretazione degli oggetti nei sogni non lucidi e del loro legame con oggetti percepiti come reali. Ciò significherebbe attribuire a un oggetto del piano onirico un legame soggettivo imprescindibile. Non saprei, io personalmente non ci credo. Credo invece che la mia focaccia-pizza, sia un confort food eccezionale soprattutto se gustato in una fresca serata autunnale. Se poi la farcite con una ottima mortadella proveniente dalla nostra terra d’Emilia e l’accompagnate con una buona birra gelata, il tutto assumerà una dimensione decisamente molto onirica.

Ricetta : Focaccia pizza di Murder in the Cathedral

Per una teglia da lasagne per 5-6 persone

  • 400gr farina 0
  • una bustina di lievito salato istantaneo
  • 125 gr di mozzarella di bufala sgocciolata
  • un sospetto di rosmarino fresco
  • un cucchiaio raso di sale fino
  • una spolverata leggera di sale grosso
  • 250 ml d acqua a temperatura ambiente
  • olive nere denocciolate
  • pomodorini secchi sott’olio
  • pancetta non affumicata a cubetti
  • Pomodorini pachino tagliati a metà
  • olio EVO

Saltare in padella la pancetta e privarla del suo grasso emerso (dare solo una breve scottatina)

Setacciare la farina e metterla in una ciotola. Unire il lievito, l’olio evo un cucchiaio, l’acqua e il sale fino.

Impastare tutto grossolanamente senza esagerare . Deve venire un poco grumoso e consistente, tipo blog il fluido che uccide.

Unire la pancetta e la mozzarella sgocciolata. Aggiungere i pomodorini sott’olio tritati grossolanamente.

Stendere l’impasto nella teglia oliata.

Sulla superficie fare i classici incavetti da focaccia usando le dita

Sulla superficie mettere qualche pomodoro pachino tagliato a metà, una spolverata di sale grosso, le olive nere tagliate a metà, e il rosmarino

Dare un giro di ottimo olio evo magari proveniente delle colline Faentine

Cuocere a 200 gradi per 15-17 minuti e sentire con lo stecchino.

Non dimenticatevi di comprare una buona mortadella bolognese e usatela per farcire la vostra focaccia. Stringete a voi chi volete bene e godetevi la vita con una birra gelata e un film. Non occorre essere chef stellati per godere del buon cibo. Quasi quasi mi do sei stelle da solo .

Che il colesterolo sia con voi e non cuocetela troppo. Alla prossima

 
Wiener_Schnitzel
Wiener Schnitzel poesia di cotoletta alla viennese
Tempo di lettura : 2 minuti

Wiener Schnitzel, poesia alla viennese diceva Elke, una mia collega di lavoro tedesca di quando lavoravo a Troisdorf. Questa ricetta è un ricordo delle lunghe serate invernali passate in Germania con gli amici dove il buio arrivava presto e il freddo pungente ancora prima. Non è una ricetta difficile ma serve un po’ di manualità . In definitiva si tratta di una normale italianissima cotoletta ma chiamarla Wiener Schnitzel fa sempre chic e trasmette anche un pizzico di Belle Epoque.

Comunque mi ricorda tanto Magritte, forse perché anche a lui piaceva moltissimo ragionare sulla realtà delle cose. La wiener schnitzel è così. Una cosa reale, non nascosta, non imbottita. Insomma una onesta cotoletta che si fa dare del lei.

Un consiglio. Se non riuscirete a riprodurre le caratteristiche “onde” dite ai vostri commensali che non capiscono nulla di ricette internazionali e che la cotoletta doveva venire proprio così. Io lo faccio sempre.

Ingredienti

  • 300 gr. di fettine di fesa di vitello sottili battute
  • 1 uovo
  • pane grattugiato buono
  • farina 0
  • sale pepe
  • un limone bio per accompagnamento
  • olio di semi di arachide per friggere

Con il batticarne passare le fettine di vitello per appiattirle. La carne deve essere sottile ma non troppo. Usare due fogli di carta forno per appiattire la bistecca.

Fare andare l’olio in temperatura ma che non sia troppo giù di temperatura . E’ importante, l’olio deve essere caldo è una parte della tecnica di cottura. Fate la prova con lo stecchino, quando si formano le bollicine l’olio lo lasciate andare un po’ ed è pronto.

Asciugare in maniera devota la fettina dal sangue . Sbattere un uovo intero in una ciotola con un sospetto di pepe e sale.

Preparare la farina in un piatto a parte e il pane grattato anche esso a parte. Immergere la carne prima nella farina, poi nell’uovo poi nel pane grattato. Cuocere 5 minuti in tutto senza esagerare e usando una paletta per girare la fettina senza usare forchette.

Immergere poche fette per volta e con estrema attenzione sollevare un lato della padella. Il movimento ondulatorio dell’olio farà ondulare la fettina di carne attribuendole la sua classica caratteristica a “onda”.

Estrarre con la schiumarola e scolare dall’olio in eccesso. Servire con patate al forno al rosmarino (un classico di tutti i tempi) oppure con una vera e austriaca marmellata di mirtilli rossi servita a parte.

Accompagnare con una fetta di limone appoggiata a parte sul piatto di servizio.

Io lo trovo un piatto da meditazione, anche se per queste cose credo sia più indicata una spirituale zuppa di cipolle gratinata con un bicchierino di brandy o vino bianco secco. A volte ho servito la wiener schnitzel con crauti tedeschi mele e grani di ginepro. I crauti fatti con l’aceto sono veramente buoni ma bisogna esserci abituati. Ai miei non piacciono, io oramai dopo venti anni di lavoro all’estero sono irrimediabilmente contaminato da tutto ciò che ho mangiato in giro per il mondo e quindi li apprezzo come tali.

 
salsiccia e fagioli
Salsiccia e fagioli
Tempo di lettura : 2 minuti

Era il lontano ottobre del 2015 e avevo appena annotato nel mio libro il sogno “Il grande fagiolo viaggiante”. Dopo la stesura del sogno ,mi accorsi immediatamente che stava crescendo in me una prepotente voglia di salsiccia e fagioli. Manco a dirlo una grandissima ricetta delle tradizioni contadine. Salsiccia e fagioli non è un piatto che sicuramente si troverà nei ristoranti alla moda, forse più probabilmente potrete trovarlo in bettole, taverne buie e luoghi equivoci. Tutto di questo piatto mi riporta ai sapori genuini della giovinezza. Se preparato con materie prime di grande qualità questa ricetta è in grado di scatenare in voi il lato oscuro della forza.

Buon appetito

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