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Blue shield and the ghost in red – Sogno del 31/12/2022
Tempo di lettura : 4 minuti

Il sogno Blue shield and the ghost in red potrebbe anche potuto avere il titolo di Un’estate al mare. Ho deciso di intitolare il racconto in questo modo perché ciò che più mi ha colpito è stata la figura del fantasma rosso. Non saprei il perché, ma ragionando a posteriori la figura del misterioso figuro non è sembrata poi così centrale . Eppure in qualche modo sento che questo personaggio ha avuto un ruolo importante nel racconto. Sicuramente il sogno è un ottimo esempio del funzionamento dell’ideoplasia e della teoria dei colori del Lüscher che da trent’anni sono alla base dei miei training autogeni. Ne parleremo, ma non adesso. Per ora leggiamo il racconto e distendiamoci.

Buona lettura a tutti voi e se potrete, vi consiglio di indagare il vostro colore affettivo con il test del Lüscher.

Il sogno ha inizio in una grande struttura circolare semi interrata di uno stabilimento balneare. Il pavimento è coperto da spesse dune di sabbia come se la struttura fosse stata abbandonata da anni. Sembra una colonia-hotel tipica degli anni del fascio. Voglio dire che appare costruita con le forme tipiche dell’architettura circolare tipica dello stile impero. Dalle finestre filtra una debole luce biancastra a forma di lama. Vedo l’aria polverosa attraversare i raggi di luce che filtrano dalle imposte scardinate.

Colonia Fasci combattenti – Rieti

Sono rannicchiato in un angolo e non so che fare. La scena è immersa nel silenzio più totale. Al piano superiore di questa struttura so che ci sono le stanze per gli ospiti. Salgo le scale anche esse circolari. Queste scale conducono alla parte superiore dello stabilimento balneare-hotel. Giungo al primo piano e capisco che quella è la colonia dove andavo in montagna da piccolo. Lunghi corridoi separano due file di camere. Il corridoio è talmente lungo che non si riesce a scorgerne la fine.

Il tutto è immerso in una penombra mediamente poco rassicurante. Faccio un paio di passi e sento un fruscio davanti a me. Guardo ma non vedo nessuno. Mi fermo impaurito. Prima di procedere inforco gli occhiali da vista. Questo è molto strano perché anche nel sogno so benissimo di non averne più bisogno. Comunque sia voglio essere pronto a tutto. Di nuovo odo il rumore di prima . Non so che fare. Sono ore che cammino per il corridoio ma ancora non ne vedo la fine. Davanti a me c’è una scala, conduce sul tetto della colonia-hotel. Decido di salire. Sono sul tetto e la luce è veramente accecante, tipo deserto sahariano. Scorgo un’asta portabandiera. Guardo in alto e vedo che è la bandiera italiana. Accanto all’asta c’è il timone a ruota di una nave da crociera stile locandina del film Titanic. C’è anche un tavolino di alluminio anodizzato tipico dei bar di provincia con appoggiato sopra un Martini dry. Ancora sabbia tutto attorno a me. Mi chiedo seriamente cosa ci faccia un Martini dry su un tavolino da bar sul tetto di una struttura balneare abbandonata. Vedo che il liquido trema sempre più, come se un essere mostruoso stesse per raggiungermi con giganteschi passi. Non ho armi e non so come difendermi. Decido di ripercorrere le scale che mi riporteranno al piano terra dove tuto è iniziato .

The ghost in red – una fantasma amichevole

Improvvisamente la scena cambia e mi vedo rannicchiato con le spalle al muro presso il pian terreno dell’inizio del sogno. Tutto è immerso in una quantità paurosa di colore rosso pulsante. Sembra di essere in un buco nero che invece di essere nero è rosso ed emette luce rossa. Una figura vagamente umanoide e indefinita sta attraversando come un fulmine la stanza da parte a parte. Sbuca da un muro e scompare nell’altro. E’ una figura sfrangiata e distorta di colore rosso fuoco, sembra composta da sola luce anch’essa rossa. La scena si ripete più volte. Misuro gli intervalli delle apparizioni e vedo che il lasso di tempo fra una apparizione e l’altra è sempre lo stesso al millesimo di secondo. Stranissimo. E’ un fantasma che appare a intervalli regolari. Sono minacciato e devo reagire.

Ho l’impressione che il sogno sia in pausa. Quando la trama riprende mi ritrovo avvolto da un vortice di luce blu profondo. E’ uno scudo scuro ma luminoso nello stesso tempo. Nella realtà il colore dell’accoglienza è il mio colore affettivo contro la necessità di reazione offerta dal rosso. La tensione sta per essere spenta dal contrasto della calma. Nel sogno penso che gli anni di training autogeno hanno fatto il loro dovere.

The blue ultrashield protegge il mio Io profondo

Sono in piedi nel centro della stanza e aspetto che la figura attraversi l’ambiente come ha sempre fatto. Il vortice blu si sta spostando con me e man mano che avanzo il rosso diminuisce fino ad esserne circondato. Il fantasma passa a un millimetro di distanza da me. Appena l’essere misterioso è passato mi dirigo con calma verso la scala che conduce al piano superiore. In una camera trovo mia moglie che come al solito sta russando in compagnia di mia figlia. La scena che prima esprimeva solo polvere ed abbandono adesso è cambiata. Vedo qualche cameriere in giacca e cravatta che sta portando delle consumazioni nelle camere. Ci sono ospiti che passeggiano per il corridoio ma tutti sono vestiti come marinaretti di inizio secolo, inclusi di ombrellini parasole fin de siècle. La scena ha un sapore vagamente bohémien. Anche io sono vestito stile bon ton marinaresco con tanto di ridicola paglietta calcata in testa .

Mia moglie e mia figlia si sono svegliate , davanti alla colonia-hotel arriva la nostra carrozza da passeggio. Tutti saliamo sul calesse e ci dirigiamo verso il bagnasciuga al largo del quale avvistiamo alcune balene provenienti dall’artico. Il sogno finisce qui senza ulteriori colpi di scena. Bah !

Buon Martini dry a tutti e Save the whale 🙂

 
Un colore per tutte le persone – Investigare l’Io con il Training Autogeno Superiore
Tempo di lettura : 3 minuti

“Fate qualcosa per voi stessi o vi ammalerete” dice una persona che conosco da anni. Ha ragione. Tante persone sono ammalate e non lo sanno. Non si tratta di eczemi o affezioni fisiche ben più gravi. Stiamo parlando di malattie che minano alla base il nostro Io profondo e che ci procurano un sacco di problemi. Alla meglio sono problematiche che nascondono le nostre infinite potenzialità. In entrambe i casi è comunque un grosso guaio.

“Un colore per tutte le persone” scriveva più di 30 anni addietro nel suo libro il dott. Padre Pier Giovanni Fabbri. Membro dell’ Ofs, psicologo, autore di diversi libri e stimato amico. Uno dei pochi appartenenti al clero che mi siano mai andati a genio. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Comunque sia proseguiamo nella nostra discussione. Vi dicevo della frase “un colore per tutte le persone”.

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1947 Il test dei colori di Max Luscher
Tempo di lettura : 2 minuti

Prima di aprire l’argomento permettetemi di ringraziare il mio mentore Padre Pier Giovanni Fabbri, amico e illustre psicologo, autori di molti libri. Nelle interminabili serate di discussione e protocolli TAS accompagnò il nostro gruppo di studio alla scoperta dell’argomento specifico. A lui il mio grazie per avermi accompagnato con amicizia e professionalità in uno dei più tristi momenti della mia vita.

Per aspera ad alta

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UN COLORE PER TUTTE LE PERSONE 29/03/2015
Tempo di lettura : 3 minuti

Sembra che il mio ultimo post relativo alla lista dei sogni abbia avuto un certo successo. La pagina internet del sito www.occhialinelbuio.com è stata contattata sul singolo post ben 84 volte. A sorpresa ho trovato nella buchetta anche due mail con domande relative ad alcuni elementi che più volte ho utilizzato nella parte di prefazione.


Una lettrice di Ravenna vorrebbe sapere quale tecnica utilizzo per ricordare i sogni con precisione. La
nostra lettrice afferma inoltre di non sognare e/o di non riuscire a ricordare alcun sogno. Altra domanda
riguarda il Training Autogeno superiore che più volte ho citato come elemento di raccordo fra il sogno e la sua eventuale interpretazione. E ricordate. “Tutti sognano e nessuno sa il perché”. Leggete il post “2010 L’anno del contatto”.

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