Un colore per tutte le persone – Investigare l’Io con il Training Autogeno Superiore
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“Fate qualcosa per voi stessi o vi ammalerete” dice una persona che conosco da anni. Ha ragione. Tante persone sono ammalate e non lo sanno. Non si tratta di eczemi o affezioni fisiche ben più gravi. Stiamo parlando di malattie che minano alla base il nostro Io profondo e che ci procurano un sacco di problemi. Alla meglio sono problematiche che nascondono le nostre infinite potenzialità. In entrambe i casi è comunque un grosso guaio.

“Un colore per tutte le persone” scriveva più di 30 anni addietro nel suo libro il dott. Padre Pier Giovanni Fabbri. Membro dell’ Ofs, psicologo, autore di diversi libri e stimato amico. Uno dei pochi appartenenti al clero che mi siano mai andati a genio. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Comunque sia proseguiamo nella nostra discussione. Vi dicevo della frase “un colore per tutte le persone”.

Questo è anche il titolo di un libro, il primo di Pier Giovanni che ebbi occasione di leggere. Correvano i primi anni 90 e nel nostro gruppo del TAS regnava una buona confusione.

Le idee in merito al TA e alla sua utilità erano poche ma in compenso ben confuse. Il nostro era un gruppo piuttosto eterogeneo da punto di vista delle motivazioni. C’era chi si era accostato al TA per tragiche vicende personali, c’era chi vi si era accostato nella speranza di trovare un maggiore equilibrio con sé stesso. C’era infine chi, come me, stava cercando compagnia per sopravvivere a noiose serate. Verso la fine degli anni 80, nel mentre di una fase di grandi cambiamenti personali, mi accorsi che mi stavo concentrando molto sulle altre persone e pochissimo su me stesso. Tendevo fortemente a confrontarmi con chi mi circondava, e per colpa del il mio innato senso di dominazione, addossavo a terzi colpe che erano solo mie. Un mio amico mi parlò di questo gruppo e così feci il primo passo. Non sapevo neppure cosa fosse quel gruppo di training autogeno condotto da un Padre francescano. Immaginavo orde di monaci vestiti di arancione mentre mendicando ciotole di riso in bianco tentavano di colpirti con un bastone. Mi dissi perciò che avrei frequentato una o due volte, e che poi avrei potuto lasciare il gruppo di studio. Ad oggi sono 31 anni di protocolli TAS e di riflessione in cammino. Pratico molto quando sono agitato perché ho imparato come, in alcune occasioni, posso controllarmi e abbassare la mia notevole carica di aggressività psicologica. Non sono religioso, non credo né in un dio iconografico, punitivo o vendicativo. Non credo nel regno dei cieli. Non credo neppure che ci aspetti l’inferno, ma solo l’ignoranza forse ben più terribile di non sapere chi siamo veramente.

Vi risparmio tutta la trafila che ho vissuto. Non è priva di tragici e a tratti anche divertenti incidenti psicologici. Ma dopo parecchia frequentazione (anni) scoprii in maniera fortunata il mio vero Io . Inizialmente provai paura per ciò che avevo visto, poi capii che quello che stava emergendo era solo una estroflessione di lato di me che non conoscevo. Ricordo perfettamente il giorno in cui mi vidi. Il mio Io aveva la faccia squadrata di un demonio tutto rosso incluso di diaboliche corna ed era piuttosto incazzato. Gulp !

Con l’andar del tempo e qualche aiuto capii che potevo fare qualcosa per cambiare le cose e che l’ideoplasia è uno strumento così potente che rischia di drogarti. Per iniziare visualizzai colori calibrati (test del Lucher) e successivamente mi concentrai sulla scoperta del mio colore personale (esercizio 1).

Giusto per capire i possibili step, gli esercizi sono :

1) Scoperta del nostro colore personale

2) Visualizzare tutti i colori

3) Visualizzazione di oggetti materiali sul piano interiore

4) Visualizzare concetti astratti e l’eco che questi concetti ci trasmettono

5) Visualizzare vissuti personali (fatti, avvenimenti, esperienze)

6) Visualizzazione di persone

7) L’inconscio ci risponde

8) Domande all’Io profondo liberato da inibizioni

Inaspettatamente dopo, molto tempo trascorso nell’esercizio 1, iniziò ad emergere in maniera dirompente il mio vero colore. Non vi dirò che colore è, perché ciò non interessa a nessuno. Questo è un blog che racconta di onirico e come tale esso è influenzato dal nostro Io profondo. Esso è molto più conscio di ciò che inconsciamente possiamo sospettare. Questo “Io profondo” è influenzato dai nostri sogni e può essere opportunamente investigato tramite il TA di base o il TAS evoluto. Questo avviene a condizione di avere una guida professionale.

Vi lascio con una riflessione personale. Trovando il vostro colore non diverrete più santi o più buoni. Quando andrete al supermercato e vi si romperà la sportina di plastica vi arrabbierete ancora molto e direte cose sconce. Analogamente, quando qualcuno vi righerà la macchina nel mentre di un parcheggio vi verrà voglia di strangolarlo. Litigherete ancora con il vostro partner o con i vostri figli e genitori. Però se avrete voglia di approfondire l’argomento almeno saprete il perché. Questo è garantito.